L’Italia è un posto meraviglioso ormai lo sappiamo, eppure, davanti a luoghi come questo non possiamo fare a meno di stupirci ancora e rimanere a bocca aperta: la spiaggia dei conigli sull’isola di Lampedusa al largo della costa meridionale della Sicilia è un vero miracolo della natura!
Sabbia bianca finissima, acqua cristallina, un cielo quasi sempre azzurro e la natura incontaminata dei dintorni fanno di questa spiaggia, secondo molti, una delle spiagge più belle del mondo. Sopra e sotto, l’acqua la flora e la fauna che popolano l’ambiente regalano un’esplosione spettacolare di vita e colori. Se poi aggiungete che Lampedusa è raggiungibile in aereo da tutta italia in massimo un paio d’ore, allora non ci sono più scuse, bisogna proprio andare a vederla. E vi diamo anche un consiglio: appena fuori stagione, con la massa dei turisti che si dilegua, la spiaggia vi regalerà scenari ancora più incredibili!
Dove si trova
Intanto bisogna arrivarci! Dal paese si percorre la strada di Capo Ponente per circa cinque chilometri, una volta lasciata la macchina e prima di affacciarvi sulla baia, vi aspetta una passeggiata di una ventina di minuti tra la macchia mediterranea bruciata dal sole e la gariga, il paesaggio vegetale che domina l’isola.
Una spiaggia libera e tutelata
La spiaggia fa parte di un’area ambientale tutelata, quindi l’accesso è regolamentato, gli ingressi cominciano la mattina alle 8.30 mentre alle 19.30 gli ombrelloni si chiudono e i turisti, centinaia nei mesi di punta, tornano a casa.
Per non deturpare la zona inoltre non ci sono servizi, costruzioni o stabilimenti balneari ma solo un piccolo punto di ristoro sulla strada e un noleggio ombrelloni, siate preparati.
Cosa fare
Una volta arrivati in questo paradiso dai colori intensissimi, quasi maldiviani o caraibici, godetevi la natura, prendete maschera e boccaglio e tuffatevi nell’azzurro cristallino del mare oppure percorrete i sentieri che da una parte, verso ovest, costeggiano le scogliere rocciose del Vallone della Forbice fino a Cala Pulcino, mentre dall’altra, ad est, vi porteranno a scoprire la meravigliosa baia della grotta della Tabaccara. Per i più pigri relax e tintarella sono sempre una valida opzione a Lampedusa!
Cosa vedere
Cominciamo da cosa non vedrete: i conigli! Se mai ci sono stati ormai non ve n’è più traccia. L’origine del nome, peraltro controversa, pare provenire dall’arabo Rabit (poi mutato in rabbit, in inglese), che significa collegamento, quello che esisteva un tempo tra l’Isola dei Conigli posta accanto alla spiaggia e Lampedusa quando la linea di sabbia ancora emergeva in superficie.
L’area circostante alla spiaggia offre una serie di scorci unici, con calette e spiagge che si alternano in un susseguirsi di scenari del tipico ambiente mediterraneo. Partecipate ad un giro dell’isola in barca e avrete un pass privilegiato per nuotare negli angoli più segreti e preziosi di Lampedusa, senza contare la possibilità di osservare i delfini nuotare accanto alla prua della barca. Da vedere sono anche i fondali trasparenti che circondano l’isola e la spiaggia dei conigli in particolare. Che siate sub esperti o assoluti principianti infatti i diving center locali sapranno farvi vivere l’emozione di respirare sott’acqua in sicurezza e in un contesto idilliaco.
Tornando sulla terra ferma, sempre nei dintorni della spiaggia ma dirigendovi verso il paese, una visita la meritano anche il Museo Archeologico, l’Archivio Storico, il Faro di Capo Grecale e la Porta d’Europa, il suggestivo monumento di Mimmo Paladino eretto in memoria dei migranti che hanno perso la vita tentando di raggiungere le nostre coste.
La Riserva Naturale
Dal 1995 la spiaggia dei conigli insieme ai valloni circostanti e all’isola che vi si trova di fronte anch’essa denominata dei conigli, dove nidificano i falchi e il gabbiano reale, è tutelata dalla riserva “Isola di Lampedusa”. L’istituzione, in collaborazione con l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, svolge un eccellente lavoro di protezione degli habitat di numerose specie marine e non (alcune anche in via d’estinzione), ha diminuito l’impatto dell’uomo sull’ambiente stabilendo regole di accesso piuttosto restrittive e punta a mantenere in salute una flora che nel tempo ha subito troppi interventi umani dannosi.
La protagonista e il simbolo di queste iniziative è sicuramente la tartaruga marina Caretta Caretta che è tornata a nidificare proprio sulla nostra spiaggia dei conigli. Tra giugno e agosto infatti numerosi esemplari di questa specie a rischio scelgono quest’area dell’isola per deporre le uova. Dopo un’incubazione di un paio di mesi, generalmente di notte, le uova si schiudono liberando tante piccole tartarughine che immediatamente si dirigono verso il mare. Lo spettacolo della schiusa è un momento davvero emozionante ed è coordinato dai volontari che sorvegliano i nidi notte e giorno.
A Lampedusa un ruolo fondamentale nella protezione delle tartarughe lo svolge anche il WWF, presente con un centro di recupero che ogni anno, dopo averne accudito lo sviluppo, libera in mare moltissimi giovani esemplari. Il centro è aperto al pubblico e merita una visita.
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