Cipro, dove è nata la Dea dell’Amore. Tra spiagge, magnifici siti archeologici e ricette tradizionali.
C’è un’isola nel sud del Mediterraneo che racconta storie di miti, leggende ed eroi. È la terra di Afrodite, dea dell’amore, che la protegge e ne ha cura. Patrimonio dell’umanità per l’UNESCO.
Si tratta di Cipro, isola a cavallo tra Occidente ed Oriente, vicina alla penisola anatolica e successiva solo a Sardegna e Sicilia per estensione mediterranea. Una porzione territoriale particolarmente ricca, dotata di una prosperità culturale nata dalle differenze. Statistiche e studi raccontano che Cipro sia infatti abitata per il 78% da greco-ciprioti e per il 18% da turco-ciprioti. Due comunità che mantengono identità religiose e culturali ben distinte e che contribuiscono ad alimentare l’immenso patrimonio culturale, paesaggistico, culinario di questa meravigliosa terra.
Un incontro di culture, quello tra la bandiera turca e la Repubblica di Cipro, che non solo segna un confine istituzionale ma soprattutto rende l’isola piena di sfumature interessanti.
Cipro, con il suo passato e il suo presente, si mostra ai viaggiatori in tutto il suo splendore soprattutto quando la Pasqua ortodossa bussa alle porte e si avvicina in un turbinio di rituali. È questo un momento nel quale l’isola splende più del solito, indossando un fascino mediterraneo e al contempo sacro.
I preparativi: dalla Quaresima alla Settimana Santa
Sebbene sia una festa celebrata esclusivamente dai greco-ciprioti e non dalla popolazione islamica, la Pasqua è certamente una delle tradizioni religiose più sentite e piu partecipate in tutta l’isola.
Non si pensi infatti che le date coincidano con la Pasqua cattolica: quella ortodossa è una festività che segue rigorosamente un calendario giuliano modificato. Capita spesso che, quindi, la Pasqua ortodossa non combaci con quella cattolica. Un dettaglio da ricordare qualora ci fossero lettori interessati ed intenzionati a programmare un viaggio per assaporare la Pasqua cipriota!
Solitamente, con il finire delle maschere e dei colori del carnevale, il profumo della Pasqua si insinua nelle città cipriote e si da avvio alla Quaresima. Un digiuno lungo quaranta giorni, un’astensione totale da carne, prodotti lattiero-caseari che è rigidamente seguito soprattutto nei piccoli paesi. In quei luoghi lontani dalla contemporaneità e profondamente immersi in una religiosità quasi ancestrale. Ma anche le più grandi città non deludono: ristoranti, panetterie e bar si attrezzano e propongono menù solidali con i fedeli, dei veri e propri piatti a misura di Quaresima.
Man mano che i giorni passano e la Domenica di Pasqua si avvicina, un sentimento di gioia, di allegria e di subbuglio si espande per le vie dell’isola: aria di festa e di fibrillazione si percepisce soprattutto nelle chiese – dove i preparativi sono accurati e ben ragionati.
Ma con l’arrivo della Settimana Santa si preparano anche le cucine, dalle quali evadono odori tipici: dolci da forno e pasticcini inebriano l’aria regalando profumi familiari per i ciprioti e deliziosi per i turisti. Questi ultimi poi, sovente rimangono affascinati da una peculiarità che caratterizza l’isola in questo periodo: inizio della primavera e religiosità si fondono in un partecipato sentimento del nuovo. Per i ciprioti ortodossi la Pasqua segna l’avvento di novità, di freschezza e di rigenerazione: ecco il motivo per il quale i negozi si riempiono di cittadini locali intenti a comprare abiti e oggetti nuovi. Per i fedeli qualcosa di positivo, qualcosa di nuovo sembra essere ormai vicino.
Quando la festa esplode: i tre giorni Santi
Un giorno speciale è il Venerdì Santo, momento nel quale le giovani donne raccolgono i fiori tipici dell’isola e li donano alle chiese. Durante la celebrazione domenicale, la Epitaphios – icona che raffigura Cristo supino dopo la crocifissione – sia decorata e colorata. Di grande fascino sono le celebrazioni che ricorrono il sabato. Due servizi nella chiesa si susseguono ad orari distinti e, per richiamare Il Servizio della Resurrezione, le campane delle chiese risuonano festose e vivaci. Al segnale i fedeli abbandonano le case e si recano nelle chieste accompagnati da grandi Lambade, ovvero candele spente.
Queste ultime saranno accese solo successivamente, durante la cerimonia delle 23:00, per mezzo di una fiamma comune passata di fedele in fedele.
L’attesa e l’emozione culminano nella celebre Holy Light, quello che per gli ortodossi si manifesta come un vero e proprio miracolo presso la Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, Grande Sabato o Sabato Santo, alla vigilia della Pasqua ortodossa. Canti e rituali sacri lasciano poi il posto ai festeggiamenti tra amici e familiari sotto ad una pioggia colorata di fuochi d’artificio. Non solo, ad attendere fedeli e curiosi davanti le chiese è anche un pasto tradizionale cipriota, un impasto di zuppa di yogurt e grano – in alternativa – una zuppa cremosa con limone e carne piccante.
Ma i festeggiamenti esplodono la Domenica Santa, quando le tavolate si riempiono di cibi e la condivisione, la convivialità divengono parole d’ordine! Sui bracieri pieni di carbone si rosolano i souvla, grandi pezzi di agnello, maiale o pollo, e altre tipiche cibarie colorano l’atmosfera rendendola più gustosa. Le celebrazione e i barbecue continuano fino al Martedì, in una fusione familiare e accogliente di allegria e sacralità. Cibo, piazze, giochi e musica tradizionale non sono che il bellissimo sfondo di una celebrazione che coinvolge tutta la popolazione ortodossa.
Meraviglie culinarie
Uno dei protagonisti indiscussi della Pasqua ortodossa cipriota è certamente il cibo, delizia per il palato e frutto di tradizioni secolari. La Settimana Santa con i suoi odori agrumati e primaverili rappresenta per le cucine, per i cuochi e per le cuoche, un momento delicato di preparazione.
Il Giovedì Santo apre ufficialmente le danze e da il via alla preparazione di pietanze tradizionali. Tra i piatti più noti ai quali vi consigliamo di non rinunciare c’è sicuramente il flaounes, un dolce tipico fatto con formaggio, uova e menta.
Anche i koulouria, una pietanza speziata cucinato con latte e zucchero, merita tutta la vostra attenzione. Per non parlare poi della pasta di formaggio avvolta nel sesamo: i favolosi tyropittes che riempiono forni e cucine casalinghe. E, in ultimo, le familiari uova dipinte che diventeranno comodi e liberatori giochi da lanciare nella notte tra il Sabato e la Domenica Santa.
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