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Il rito della luce: emozionante e romantico

Da sempre presente nelle cerimonie religiose, si è ritagliata un posto d’onore anche nel matrimonio. La candela è luce, calore, vita.

Se amate la sua luce delicata e romantica, non rinunciate a inserire nel vostro matrimonio un momento speciale come “il rito della luce”.

Per i pagani era fonte di protezione e un emblematico “scudo” per salvarsi dalle forze oscure e misteriose, la candela è poi divenuta emblema di fede e purezza con il Cristianesimo. Nell’antichità, anche nella mitologia greca, i fuochi sono stati un sacro mistero per l’uomo, che attribuiva agli dei il potere di generare il calore e la luce del fuoco.

Così anche le candele hanno acquisito una certa sacralità. Non a caso, esse hanno da sempre accompagnato l’uomo nei momenti più importanti della sua esistenza: per esempio, il tradizionale gesto di soffiare sulle candeline della torta per festeggiare il compleanno cela, in realtà, un profondo significato magico e scaramantico.

La candela costituisce una sintesi di simbolismi che alludono alla figura umana: ha un corpo (la cera), un’anima (lo stoppino), uno spirito (la fiamma) e come un uomo nasce (accensione), vive invecchiando (scioglimento) e muore (spegnimento ed estinzione).

La candela accesa illumina la via e, proprio in questo periodo dell’anno, per chi si sposa in Avvento, durante le feste natalizie o nei giorni subito successivi al Natale, le candele non possono mancare nella cerimonia e al ricevimento: sull’altare o sul tavolo del rito civile, all’ingresso della location dove si svolge il wedding party, nell’angolo del tableau de mariage, per illuminare la mise en place, per abbellire la confettata e il taglio della torta.

Si possono scegliere dello stesso colore-tema del matrimonio, impreziosite con vischio e bacche oppure con pizzi e nastri, come segnaposto o inserite nei centrotavola, anche a coppie in composizioni colorate tra frutta e fiori…

Ma è solo nel rito della luce o delle candele, appunto, che diventano le vere protagoniste.

Questo rito, di antica origine pagana, si celebra in due tempi e si può inserire sia all’interno della cerimonia civile sia di quella religiosa.

All’inizio del rito gli sposi, o i loro genitori, accendono due candele, che rimarranno accese per tutto il tempo della cerimonia ai lati di una candela più grande o cero. Quelle degli sposi di solito sono candele più sottili e allungate.
Subito dopo essersi scambiati gli anelli, gli sposi possono afferrare la loro candela, simbolo della propria personalità, e accendere insieme quella più grande (come fa il padre durante il battesimo del figlio). Da quel momento la nuova luce diviene simbolo della loro unione e della loro nuova vita familiare.

Volendo, si potranno lasciare accese anche le due candele più piccole, accanto a quella principale, a significare che la propria individualità non viene annullata nel matrimonio ma si affiana alla coppia, e nutre il nucleo familiare.

Per inserire il rito della luce nel matrimonio religioso basta che i futuri sposi ne parlino con il sacerdote che celebrerà le loro nozze per concordare con lui le modalità e inserire questo momento nel libretto.

Sicuramente, nella cerimonia civile, tale rito introdurrà un tocco di romanticismo e poesia alla semplice lettura degli articoli del codice civile. Il momento già di per sé suggestivo potrà essere accompagnato da un sottofondo musicale, da un brano cantato o da una lettura o, ancora, da qualche verso di una poesia letta da entrambi gli sposi. Il risultato finale sarà certamente molto toccante ed emozionerà sia la coppia che gli invitati.

Un’ultima curiosità: sempre secondo la tradizione, la candela usata per il rito della luce va conservata dagli sposi e riaccesa in casa, in occasione dell’anniversario di matrimonio, per rinnovare la promessa e la protezione sulla loro unione.

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